venerdì 1 agosto 2025

Interpretazioni decisamente sbagliate

In Un bagno nello stagno dopo la pioggia George Saunders, che tiene corsi sulla letteratura russa a studenti selezionati in università americane, analizza alcuni racconti di famosi scrittori russi (da Cechov a Tolstoj) e non ne azzecca una.

Secondo lui Anima cara è una stalker (e invece è una tipica figura femminile russa), in Uva spina non coglie l'ironico anticlimax tipicamente cechoviano; nel Padrone e il lavoratore non capisce le dinamiche fra i signori e i mugiki.
Ma il massimo di incomprensione del testo lo raggiunge con il racconto di Tolstoj Alëša (o Alioscia all'italiana).

Dunque - molto in breve - Alioscia è un giovane servo, volonteroso, sorridente, un po' sciocco forse, ma buono: e viene quindi sfruttato a tutto spiano dai suoi padroni a cui i genitori l'hanno ceduto in cambio di una sommetta. E lui lavora a più non posso, guarda di lato e sorride.
Un giorno Alioscia si innamora - ricambiato - di una servetta di cucina, Marja, e si vorrebbero sposare; chiede quindi ai padroni il permesso. Ah no non se ne parla proprio, risponde la padrona, se si sposa chi mi dice che continuerà a lavorare come prima? E anche i suoi genitori non sono contenti: mica perderanno così la sommetta? Niente da fare, niente Marja, niente matrimonio, torna a lavorare. Alioscia sorride e ubbidisce – ma gli scende un lacrimone.
Qualche giorno dopo, mentre è sul tetto a lavare, non si sa come scivola e cade giù: sopravvive, ma si capisce che ne avrà per poco. Chiamano il prete, che non mi ricordo più cosa fa. Poi Alioscia guarda di lato, sorride e muore.
Commento di Saunders: dove guarda Alioscia? Guarda a Dio, che gli sorride perché non si è ribellato. La morale del racconto è che i servi devono subire in silenzio e che ci penserà Dio a premiarli in paradiso, Tolstoj è un reazionario (nientepopodimeno).
Ora, a parte il fatto che notoriamente Tolstoj non era un reazionario (anzi, vedi Resurrezione); a parte il fatto che il finalino rassicurante di Alioscia che si ribella e scappa con Marja andrebbe certamente bene in un telefilm americano, ma non in una storia russa, a parte questo insomma quello che vuol fare Tolstoj secondo me è un'altra cosa. Vuol dire al lettore: vedi, questa è la realtà. I servi non possono neanche amare, questo è quello che succede nel nostro paese. E a te lettore va bene? Vuoi che tutto resti così? O vuoi che anche Alioscia abbia il diritto di vivere? Ed è a noi lettori che Alioscia sorride, perché ha capito che stiamo dalla sua parte. Che lo amiamo. E che chiuso il libro faremo di tutto perché questo non succeda di nuovo.
Saunders, sveglia!


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