lunedì 5 ottobre 2009

Orribili parole del Papa.

Molti a suo tempo si sono dichiarati offesi per le parole del Papa su Maometto: il Papa si è scusato, ha detto di essere stato frainteso, e la cosa è finita lì.
Mi chiedo invece perché nessuno protesti per le continue offese del Papa nel confronto dei non credenti. Il Santo Padre infatti non perde occasione per manifestare il suo disprezzo verso chi non crede in Dio, considerato un uomo a metà, un essere irrealizzato, capace solo di iniquità.
Ha iniziato affermando che chi non crede in Dio, dovrebbe almeno fingere e adottare il comportamento dei credenti, anche se non ci crede: certo, perché è una bestia, un essere subalterno e, lasciato solo, chissà cosa potrebbe combinare. Almeno finga.
Poi, Sua Santità si è premurata di ricordarci che secondo la dottrina canonica l’inferno è riservato non ai malvagi, ma a chi, pur avendolo conosciuto, non ha accettato Dio (ovvero, a noi). Davvero gentile e premuroso, il Santo Padre, tormenti eterni a chi non la pensa come lui. (questa teoria, che è appunto canonica, era stata contestata a suo tempo, mettendone in luce la contraddizione: se fosse così, l’opera dei missionari – che fanno conoscere Dio alle popolazioni selvagge, esponendoli però al rischio di non accettarlo, e di soffrire quindi in eterno – potrebbe aumentare la sofferenza dell’umanità, non alleviarla. La soluzione alla contraddizione era stata: il momento della conoscenza di Dio per gli uomini è la morte di Cristo in croce, da allora infatti il limbo si chiude, e i missionari salvano. Questa precisazione era stata sbeffeggiata in una famosa poesia dal Belli: e quel povero pagano, onestissimo, vissuto a migliaia di chilometri di distanza, che fosse morto cinque minuti dopo Gesù? Cinque minuti prima, nel limbo; cinque minuti dopo all’inferno, in eterno, poveraccio)
Si tratta di una teoria evidentemente aggressiva e pericolosa (ricorda un po’ il “o con noi o contro di noi”), ma Sua Santità ha pensato bene di rispolverarla, solo per il nostro bene.
E tutte le scoperte dell’umanità fatte da non credenti? E la cultura classica? (da cui la Chiesa ha preso tanto: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, tutti gli uomini sono uguali, e via discorrendo; impastandola poi con quel rito magico per cui se mi mangia il corpo e si beve il sangue del figlio di Dio, si vive per sempre) E la cultura orientale? E le lotte per i diritti, il voto, le donne, la democrazia? Tutto opera di Dio, secondo il Sommo Pontefice. Gli uomini non c’entrano (peccato che a molti di questi diritti la Chiesa fosse contraria). Lontano da Dio ci sono solo “assurdità” (e peccato che molte sanguinarie dittature avessero buoni rapporti con la Chiesa).

E il matrimonio monogamo, unico legame "naturale"? Ma lo sa che la maggior parte delle persone sta con più di una persona nella vita? Cosa c'è di più "culturale" della monogamia? (mica ne parlo male, dico solo che la poligamia - o la poliandra - sono ben più naturali)
Ed è solo per aiutarci che vuole impicciarsi di quello che succede nel nostro letto di morte o decidere come dobbiamo educare i nostri figli. L’ha detto anche un monsignore ai giornali: per la Chiesa la libertà non è un valore importante, è solo nella relazione con Dio che l’uomo si realizza. E quindi a questi mezzi uomini si può imporre per legge quello che è gradito da un Dio, a cui non crediamo.
Le cose vanno male? Nessun problema, c’è Lui che ci consola. Vanno peggio, non si vede alternativa? Ancora meglio, tante più pecorelle si affideranno.
Insomma, se Giovanni XXIII è diventato famoso come “il papa buono”, propongo di iniziare a soprannominare il nostro Benedetto come il papa cattivo.

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