Non dimentichiamoci che negli anni '30
nei paesi anglosassoni era molto diffusa la simpatia verso i regimi
fascisti europei.
Non solo lo stesso Churchill ammirava Mussolini, ma la cosiddetta “debolezza” di Chamberlain nei confronti di Hitler era in realtà un nascosto desiderio che questo facesse fuori Stalin; allo scoppio della guerra poi lo stesso ministro Halifax (che avrebbe dovuto prendere il posto di Primo Ministro, ma per fortuna fu un altro) a dire all'ambasciatore italiano che l'Inghilterra era pronta ad arrendersi (per non parlare poi delle note simpatie per il nazismo di Edoardo VII e di sua moglie).
Negli Stati Uniti Henry Ford finanziò per anni il partito nazista tedesco. E anche il trasvolatore Lindbergh ne era un simpatizzante. Nell'Europa dell'Est Croazia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Slovacchia furono alleati di Hitler, così come i nazionalisti ucraini.
La guerra invece andò in un altro modo. E in Occidente vinse Roosevelt (di fatto un socialdemocratico) e in Inghilterra i laburisti alleati con i conservatori; gli imperi coloniali in qualche modo finirono e ci furono decenni sostanzialmente di pace, benessere diffuso, diritti civili (giusto i palestinesi non ebbero la loro libertà).
Ma a qualcuno evidentemente questo non piaceva. È da un bel po' di tempo allora che sono all'opera per ribaltare i risultati della guerra, magari con una bella Terza Guerra Mondiale in cui finalmente la Russia venga sconfitta (e magari si possa dire – come già fanno certi giornalisti – che il nazismo fu sconfitto con lo sbarco di Normandia, c'è davvero da ridere), i popoli coloniali tornino sottomessi a fornire le loro risorse, e come capo venga messo qualche miliardario immobiliarista con simpatie fasciste e belle ragazze al seguito (noi abbiamo iniziato dando l'esempio).
Quindi le parti si stanno facendo sempre più chiare: da una parte il mondo capitalista anglosassone, sempre più di destra e autoritario; dall'altra gli eredi del comunismo e le ex colonie (da capire come si posizionerà il mondo musulmano, ma di fronte al legame stretto fra gli anglosassoni e il regime nazionalista e assassino di Israele, difficile pensare a un legame con i primi – c'è da chiedersi se il conflitto non sia nato apposta).
E i progressisti americani ed europei? Silenti, a dire poco.
Ma chi grida sull'Ucraina e tace sui palestinesi, ha idea di come stanno andando le cose? (prima domanda). Seconda domanda: da che parte stanno? La Terza Via di Clinton e Blair è finita da un pezzo, non so se se ne sono accorti. E quindi prima o poi – come negli anni '30, come ha fatto Churchill - la domanda bisognerà porsela.
Non solo lo stesso Churchill ammirava Mussolini, ma la cosiddetta “debolezza” di Chamberlain nei confronti di Hitler era in realtà un nascosto desiderio che questo facesse fuori Stalin; allo scoppio della guerra poi lo stesso ministro Halifax (che avrebbe dovuto prendere il posto di Primo Ministro, ma per fortuna fu un altro) a dire all'ambasciatore italiano che l'Inghilterra era pronta ad arrendersi (per non parlare poi delle note simpatie per il nazismo di Edoardo VII e di sua moglie).
Negli Stati Uniti Henry Ford finanziò per anni il partito nazista tedesco. E anche il trasvolatore Lindbergh ne era un simpatizzante. Nell'Europa dell'Est Croazia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Slovacchia furono alleati di Hitler, così come i nazionalisti ucraini.
La guerra invece andò in un altro modo. E in Occidente vinse Roosevelt (di fatto un socialdemocratico) e in Inghilterra i laburisti alleati con i conservatori; gli imperi coloniali in qualche modo finirono e ci furono decenni sostanzialmente di pace, benessere diffuso, diritti civili (giusto i palestinesi non ebbero la loro libertà).
Ma a qualcuno evidentemente questo non piaceva. È da un bel po' di tempo allora che sono all'opera per ribaltare i risultati della guerra, magari con una bella Terza Guerra Mondiale in cui finalmente la Russia venga sconfitta (e magari si possa dire – come già fanno certi giornalisti – che il nazismo fu sconfitto con lo sbarco di Normandia, c'è davvero da ridere), i popoli coloniali tornino sottomessi a fornire le loro risorse, e come capo venga messo qualche miliardario immobiliarista con simpatie fasciste e belle ragazze al seguito (noi abbiamo iniziato dando l'esempio).
Quindi le parti si stanno facendo sempre più chiare: da una parte il mondo capitalista anglosassone, sempre più di destra e autoritario; dall'altra gli eredi del comunismo e le ex colonie (da capire come si posizionerà il mondo musulmano, ma di fronte al legame stretto fra gli anglosassoni e il regime nazionalista e assassino di Israele, difficile pensare a un legame con i primi – c'è da chiedersi se il conflitto non sia nato apposta).
E i progressisti americani ed europei? Silenti, a dire poco.
Ma chi grida sull'Ucraina e tace sui palestinesi, ha idea di come stanno andando le cose? (prima domanda). Seconda domanda: da che parte stanno? La Terza Via di Clinton e Blair è finita da un pezzo, non so se se ne sono accorti. E quindi prima o poi – come negli anni '30, come ha fatto Churchill - la domanda bisognerà porsela.
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