Dopo la guerra, generali inglesi e tedeschi si incontrarono per raccontarsi le battaglie appena trascorse e confrontare i diversi punti di vista su come erano andate. Venne fuori che spesso le decisioni – con esiti buoni o negativi, non ha importanza - erano state prese per madornali fraintendimenti, stime sbagliate della posizione e delle forze del nemico, immaginando intenzioni che nessuno si era mai sognato di avere.
In Polonia, all’inizio della guerra non è proprio che la cavalleria polacca si sia lanciata stoicamente al suicidio contro i più potenti carri armati tedeschi: esistono disposizioni dei loro generali, che sostengono che “una bella carica di cavalleria” avrebbe sicuramente spazzato via quei ridicoli marchingegni.
Prima del blitzkrieg era teoria militare accettata che il fronte non potesse avanzare più di dieci-dodici chilometri al giorno; si sarebbero interrotti altrimenti i contatti con le retrovie e gli approvvigionamenti: niente cibo ai soldati, niente ricambio delle munizioni, niente pieno di benzina per i carri.
La teoria del generale Guderian era invece che se si fosse avanzato molto più velocemente – tipo sessanta chilometri al giorno – si sarebbero potuti utilizzare gli approvvigionamenti del nemico.
Il comando tedesco giunse a un compromesso: trenta chilometri al giorno. Che non era né carne né pesce, troppo lento per raggiungere le riserve del nemico, troppo veloce per tenere i contatti con le retrovie.
Al momento dell’attacco Guderian partì, ad una velocità che gli avrebbe consentito di avanzare per sessanta chilometri al giorno, e staccò il contatto radio, per non ricevere l’ordine di fermarsi*. Panico e furia nel comando tedesco: cosa stava facendo? Quando finalmente gli paracadutarono sulla testa un superiore con l’ordine di fermarsi, aveva già raggiunto le retrovie nemiche e stava facendo rifornimento ai suoi carri armati con la benzina francese. Il blitzkrieg era vinto (però la pagò, con una minore carriera, ad esempio gli fu preferito Rommel).
Nella battaglia di Inghilterra, i tedeschi si chiedevano come mai gli inglesi non si rendessero conto di avere oramai perso.
In effetti era così, le difese contraeree erano tutte saltate e non c’erano più munizioni: ma i rapporti degli aviatori tedeschi tendevano – per motivi comprensibili – ad alzare la stima degli aerei inglesi abbattuti; questo, assieme all’alto numero di aerei inglesi ancora in volo, spinse gli alti comandi tedeschi a sopravvalutare la capacità produttiva inglese di rimpiazzare gli aerei perduti.
Decisero così di passare al bombardamento di Londra, con (relativo) sollievo dei militari inglesi (non avrebbero resistito un giorno di più).
La Serbia fu l’unica nazione dei Balcani ad opporsi a Hitler (Slovacchia, Ungheria, Bulgaria, Romania e Croazia erano alleate dei tedeschi, anche se è dubbio che il loro destino sarebbe stato dei migliori). Il generale Simovic, con un colpo di stato, rovesciò il re che aveva preso accordi con la Germania (misero staterello contro quello che si era dimostrato essere uno dei più potenti eserciti della storia).
In poche settimane i paese fu occupato, e la popolazione civile pagò un prezzo terribile; ma l’attacco alla Russia venne ritardato di circa un mese (Hitler ci teneva a far partire l’attacco prima della data scelta da Napoleone, per arrivare a Mosca prima dell’inverno; ma partì solo un giorno prima, e a Mosca non ci arrivò mai.) Comunque i serbi sono gli unici che siano riusciti a liberarsi da soli dai tedeschi.
Quando arrivarono in vista di Alessandria di Egitto, i carristi tedeschi non conquistarono la città perché crollarono a terra a dormire, sfiniti dagli ultimi giorni di combattimento. L’aria era piena della cenere dei documenti segreti che gli inglesi stavano bruciando in città. Il luogo dove si erano fermati a riprendere un po’ il fiato si chiamava El Alamein.
* nell'autobiografia di G. "Memorie di un soldato" l'episodio viene riportato ad una dimensione più realistica: avendo avuto l'ordine di essere raggiungibile telefonicamente da una postazione fissa (dove pensavano sarebbe rimasto obbligato a restare), fece srotolare chilometri e chilometri di cavo telefonico dal suo tank in avanzata. Formalmente l'ordine era rispettato! E non per questo cadde in disgrazia, ma per non avere preso Mosca nel '42. Nonostante i litigi con Hitler (memorabile è: "Chi è quell'idiota che ha dato quell'ordine?" "Lei, Mein Fuhrer!" "Come osa? Portatemi le minute della riunione! Mmmmh... mmmhhh.... be', passiamo ad altro"), fu comunque capo di stato maggiore dopo l'attentato di Stauffenberg, congedato da H. subito prima della caduta di Berlino, per salvargli la vita.
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