martedì 29 gennaio 2019

Finti


C'è questo noto processo della modernità, per cui attività complesse e costose, riservate ai ricchi e a professionisti specializzati, diventano man mano (grazie alla tecnologia) meno costose e accessibili a tutti. Certo, in quel processo qualcosa si perde, una certa qualità ad esempio; ma si guadagna in democrazia (il famoso “accesso al simbolico”) e immediatezza.
Ad esempio la musica: una volta era suonata da orchestre, che pochi si potevano permettere. Adesso c'è l'mp3, la musica te la puoi ascoltare quando vai in giro per strada, in spiaggia, dove vuoi, ed è praticamente gratis, anche comporla è semplice. C'erano le carrozze, e adesso ci sono le automobili. C'era la pittura, e adesso c'è la fotografia digitale, praticamente gratis, la può fare chiunque e ovunque, anche in cima a una montagna o in mezzo al mare.
Ma c'è qualcuno a cui questo processo non piace. E capisco chi vuol tornare alle origini: andare in giro a piedi o a cavallo, suonare la chitarra e cantare, disegnare e dipingere. Quelli invece che non capisco sono quelli che si fermano a metà: a cui piace solo il vinile, ad esempio, la 500 con la doppietta, la foto analogica con la pellicola e gli obiettivi fissi.
C'è una forma di snobismo da quattro soldi, dietro tutto questo. Tutti fanno foto con il telefonino, io uso una Voigtländer del '61. Vado in giro con una Vespa del '74. Ascolto dischi jazz del 1950, mai più riprodotti. E perché mai?
Un po' è per ribadire il proprio ruolo, solo io sono capace – con tutte le conseguenti legnosità del caso: sedute di posa, provini, messe in scena, inquadrature “arty”, perdita di immediatezza. Ma un po', penso, è per fare colpo sulle ragazze, fanno quelli speciali, che non sono come tutti - nel modo più facile, peraltro
(e c'è anche qualcuna che ci casca, e che magari è anche felice di cascarci - e - quindi - saranno anche fatti suoi, no? Ma in questo ritorno all'atelier, alle donne ritratte tutte uguali, con la stessa pettinatura, i vestiti, la posa scelta dal fotografo... c'è qualcosa che non funziona. Perché fare i burattini nel teatrino di un altro? In questo abbandono, forse, sembra di vedere anche poco amore per sé stessi)

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