martedì 29 gennaio 2019

Napoleone a Monte Merlo.


In un angolo appartato del Parco Sempione, su una collinetta dove non va mai nessuno (per la toponomastica, Monte Merlo), in mezzo agli alberi c'è una statua a cavallo di Napoleone III, quello del 18 brumaio. Mi avventuravo lì in bici con mia sorella quando eravamo piccoli, altrimenti non l'avrei mai notata.
Era stata ordinata quando Luigi Bonaparte era Imperatore dei Francesi e importante alleato e protettore della giovane nazione italiana. Ma poi quando la statua fu pronta – una bella statua, fra l'altro – c'era stata Sedan, la sconfitta, l'umiliazione; così la statua anziché al centro di un importante crocicchio era stata relegata in quell'angolo nascosto del parco.
Qualche anno fa una commissione di artisti propose di valorizzarla, spostandola in un luogo più visibile; ma non se ne fece nulla. Per fortuna! La statua secondo me è bellissima dov'è: spunta misteriosa in mezzo agli alberi, come una di quelle statue sullo sfondo di una piazza metafisica di De Chirico. Come uno sberleffo di Cattelan, così maestosa e così dimenticata. Quasi un monito alla precarietà della gloria. Fra i piccioni, i vecchietti sulla panchina e qualche raro bambino che gioca.


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