venerdì 10 gennaio 2025

annientare gli inermi

al cinema questi eroici cowboy ammazzavano decine e decine di quei pellerossa urlanti, bum! un colpo e uno che crollava da cavallo uno via l'altro
peccato però che nella realtà erano donne vecchi e bambini, vero, ammazzati a fucilate dai soldati
poi erano i bambini tirati su sui camion per portarli nei lager
poi erano i contadini nella risaie, uccisi a mitragliate perché vietcong, il problema è che poi non riuscivano a trovargli le armi tre milioni ammazzati così su un totale di diciotto, è tutto scritto in nick turse, spara a tutto ciò che si muove
poi si spara agli iracheni, quattrocentomila morti, era come sparare ai tacchini dice un pilota
poi si bombardano gli ospedali e si ammazza senza pietà la gente perché si cercano i terroristi (palestinesi)




È evidente che chi lo fa ne trae qualche piacere. Si sente superiore, forse perché sotto sotto è divorato da un terribile senso di inferiorità. Serve allora un destino manifesto, un eccezionalismo, una razza superiore, un popolo eletto, per caricarsi e sentirsi normali: ma poi come fai a sapere che sei un popolo eletto se non c'è anche un popolo maledetto? Che sei un vincente, se non c'è un perdente da schiacciare, schiacciare e schiacciare ancora?
Ma tutto quanto ottenuto così fa schifo. Costruisci, ma sulla sofferenza altrui. Non vale niente, è un bene immondo.

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