Era
il centro nevralgico delle rotti commerciali inglesi in Estremo
Oriente, una piazzaforte strategica ben munita e imprendibile.
Quando
fu attaccata di sorpresa dai giapponesi durante la seconda guerra
mondiale (erano passati silenziosamente per la giungla attaccando via
terra, e non dal mare o dal cielo come si aspettavano gli inglesi),
Churchill non distolse preziose risorse da altri fronti più
importanti, giudicando pubblicamente che nella peggiore delle ipotesi
almeno sei mesi avrebbero resistito. Il mercoledì successivo
Singapore si arrese. E il problema vero dei giapponesi vincitori fu
il non farsi vedere bene dagli inglesi sconfitti, perché erano meno
della metà (30-40.000 giapponesi contro 100-120.000 inglesi, che lo
capirono solo dopo essere stati messi ben bene in guardina).
L'effetto
della caduta fu devastante per l'immagine dell'Impero Britannico. Come,
l'esercito che tanto aveva spaventato e sottomesso i nativi, cedeva
così? Ai musi gialli? Non è che li avevano sottovalutati, per
razzismo, come sempre? Non è che allora non erano così invincibili
come facevano credere? Non è anzi che magari stanno sottovalutando
anche noi?
Per milioni di birmani, indiani, pachistani, malesi, fu il
segnale. Altro che solidarietà coloniale, era il terrore
dell'esercito che li aveva tenuti fermi finora, ed ecco quello che si
erano dimostrati: una tigre di carta (tanto per usare una famosa
espressione successiva...).
Finita
la guerra, gli inglesi catturarono il generale giapponese che li
aveva così clamorosamente sconfitti, Tomoyuki
Yamashita, e
lo impiccarono (addebitandogli delle peraltro mai ben dimostrate
accuse di crimini contro l'umanità... vabbe', qualcosa si dovevano
inventare, in verità era per vendicarsi dello smacco subito,
vigliacconi...).
Ma
oramai il via era stato dato. E se non ci fossero state le legnate
ricevute dai giapponesi (e le armate di Stalin aggiungerei...) col
cavolo se lo mollavano l'Impero, gli inglesi! E Gandhi, con tutto il suo
pacifismo, sarebbe ancora lì con l'arcolaio, ad attendere (tra
l'altro quella di scivolare inavvertitamente nella giungla senza
farsi vedere è stata anche la tattica usata dai Viet Minh di Giap a
Dien Bien Phu, i francesi non avevano imparato niente nel frattempo).
E come diceva sempre Churchill, la guerra sarà anche brutta: ma è
sincera.
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