Autore minore (dicono). Effettivamente, ha scritto solo un paio di libri che si leggono ancora (forse uno). Ma nel 1923 nella Scheggia non solo ha descritto per primo gli eccidi della Čeka durante la guerra civile; non solo ha immaginato il responsabile di quegli eccidi che improvvisamente libera tutti, tutti a casa, se ne possono scappare ridendo (come fece poi Khruščëv nel '56, lo ricorda Solženycin: niente revisioni e formalità, si aprono i cancelli e basta); ma ha immaginato anche il responsabile che diventa lui stesso accusato, sottoposto ai medesimi interrogatori e alla medesima trafila da parte dei suoi sottoposto, trascinato poi nei sotterranei ad aspettare un colpo di pistola alla nuca... come raccontato poi da Koestler e Orwell negli anni '40 (e come peraltro succederà allo stesso autore nel 1937, nelle grandi purghe).
E tutto questo sangue perché? Per amore di Lei, di Lei e ancora Lei, della nuova Khalì, della dea Parvati esigente e furibonda, della Venere fonte di discordia: la Rivoluzione – di cui tutti sono perdutamente innamorati, ma che è esigente e richiede il suo pegno.
Certo, a volte si perde un po' nelle analogie e nelle immagini descrittive un po' tirate - allora era questa la moda. Ma avercene, autori minori così!
Nessun commento:
Posta un commento