mercoledì 29 aprile 2020

La trovata


Al liceo una volta avevamo organizzato una mostra di pittura fra studenti. Andava di moda allora il figurativo, non so perché, forse una reazione all'astrattismo più mainstream, chissà. Comunque, erano tutti ritratti, paesaggi, cose così.
La sera prima dell'inaugurazione ci trovammo a montare i nostri dipinti, ed ecco, c'era uno, che aveva sempre fatto vanto delle sue doti artistiche, e che parlava molto delle sue idee e della situazione generale e delle sue intenzioni, ma insomma ecco che i suoi quadri non erano granché, anzi apparivano decisamente più brutti degli altri: i ritratti sgraziati, i paesaggi tristi, il disegno incerto, i colori dati male. E se ne stava lì avvilito con i suoi quadretti.
La mattina dopo, subito prima che iniziasse ad arrivare gente, ecco che interviene sui suoi quadri: il ritratto viene tagliato in due (disvelamento della vera natura dell'arte borghese), sul paesaggio compare una grossa macchia rossa (ad indicare la violenza della tecnologia sulla natura). Grande successo. Le ragazze guardavano ammirate le sue opere, oh che originale! (i professori invece storcevano il naso, ma non dicevano niente.)
Ecco, questa è una trovata. Qualcosa che stupisce e ti risolve un problema, in una maniera che in qualche modo si appella al quel grande mistero delle cose artistiche (che gli americani chiamerebbero “arty”).
Anni dopo, ricordo che c'era stato un invito a presentare progetti di architettura sul tema del rapporto fra arte e natura, e una ragazza proprio non ce la faceva, il suo progetto non marciava, oramai era la sera prima e non c'era nulla di decente da portare: ma la mattina dopo si presentò con uno specchio, tutto è natura, l'arte la deve riflettere, piacque molto.
E la “trovata” è una tipica cosa italiana, anche all'estero mi sembra si dica così, tipo a teatro certe parole sono entrate nell'uso come “piano” e “allegro”: quando la trama è ingarbugliata e non si sa come uscirne, ecco un deus ex machina che piace al pubblico e risolve la cosa.
Peccato però che alla lunga non duri. Mica puoi uscire con una trovata tutte le volte (qualcuno lo fa...). Lo studente da quella volta smise di dipingere, fu la sua ultima mostra (per qualcun altro no). E la ragazza, l'ho incontrata qualche giorno fa, di lavoro fa parte di qualche commissione paesaggio nei Comuni fuori Milano, dice la sua, prende un gettone di presenza, d'altra parte è di buona famiglia e la casa gliel'hanno comprata i genitori, il suo fidanzato fa il broker, se la cava così. Gli altri invece progettano parchi.

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