martedì 14 dicembre 2010

Esili capanni sul Ticino

Sulle isole di sabbia lungo il fiume, si vedono a volte questi esili ricoveri, fatti di materiale di riporto, alberi portati dalle piene, legni trovati sulla spiaggia, pezzi di tronco, frasche secche: tirati su e legati in qualche modo, diventano posti dove si ritrovano gli amici, pescano qualcosa, fanno una grigliata, prendono il sole o il fresco, si fanno un riposino, chiacchierano in veranda. Si vede che sono fatti in modo semplice, ma per passare il tempo in modo piacevole: sono ampi, aperti, razionali, ricchi di soluzioni ingegnose ed eleganti pur nella loro semplicità. Sono anche abbastanza grandi, alcuni, ci si sta tranquillamente in una ventina, si arriva con le barche, si riparte la sera.
Accoglienti, ma fatti per durare solo una stagione; fino alla prossima piena autunnale, quando spariranno travolti dalla piena del fiume.
[che brutto invece quando interviene l'ente pubblico, e progetta lui come deve essere: qui un parcheggio, lì un baretto, là i servizi igienici, e per la spiaggia si va di lì. Ho pensato a tutto io, adesso divertitevi. E lì c'è l'angolo per gli sbaciucchioni - non scherzo, davvero gli architetti ragionano così. Si facessero i fatti loro, invece]

Nessun commento:

Posta un commento