domenica 12 dicembre 2010

Fantasie e viaggi nel tempo

A un lettore che scriveva dei suoi dubbi sul proprio orientamento sessuale (etero o omo, in questo caso), l’anonima conduttrice del blog erotico saggiamente rispondeva: “Ma senti, a cosa pensi quando ti tocchi? Lì è la tua vera inclinazione sessuale.” Giusto, perché è così, c’è qualcosa di bello nelle fantasie, ed è che non mentono mai. Se non funzionano, non funzionano e basta.
Se si ha dei dubbi su una scelta, su cosa si vorrebbe veramente fare: ecco, immaginare la situazione, sognarla ad occhi aperti, sentire se dà piacere o fastidio, può aiutare a capire.
Alla fine dell’università, ad esempio, mi avevano proposto di fare l’assistente: certo, nessuna garanzia, ma alla fine, dopo anni e anni, forse un posto da professore universitario. Me lo sono sognato ad occhi aperti: professore... le lezioni... le dispense... il senato accademico.... e ho subito rinunciato. La fantasia non funzionava.
E allo stesso modo, c’è qualche rimpianto per non avere scelto un mestiere più redditizio? Già mi immagino: manager, in giro per il mondo... strigliare dipendenti... concludere affari... non mi attira per niente.
Una variante è il viaggio nel tempo: se potessi trasportarti in un altro luogo e in un’altra età, dove andresti?
A me, quello che piacerebbe è girare per la Milano di Stendhal, all’inizio dell’Ottocento. Vedere tutte le stradine del centro storico, la campagna subito all’intorno, la passeggiata sui Bastioni con la vista sulle Alpi. L’idea romantica di un mondo nuovo, prima della Restaurazione.
Poi – ma quante sciocchezze – mi piacerebbe vedere la Liguria allo stato naturale, prima della civiltà. Vernazza e Portofino con solo gli animali, un po' pericolosi, annidati nella foresta. E andare a piedi dalle Alpi a Roma all’inizio del Cinquecento. E navigare dal Venezia a Bisanzio ancora prima, nel Trecento.

[insomma vorrei rivedere ciò che conosco bene, ma come era prima. Prima che si sformasse e perdesse energia. Quando era giovane insomma, ma già un po’ esperto, e con tutta la vita davanti: un po' come un ragazzo che esce dal liceo]

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