venerdì 3 settembre 2010

Il patto da sciogliere

All’inizio degli anni ’80 i giovanotti di periferia che facevano uno di quei lavori improvvisamente ben pagati, si trovarono a poter fare le vacanze in un altro modo: anziché in qualche solito paesino in Liguria o in Romagna, prendere un aereo (che già iniziava a non costare più di tanto), andare in qualche paese tropicale e lì spassarsela, villa sul mare, canne, coca, rum, musica e soprattutto ragazze, ragazze giovani e belle e disponibili - il tutto spendendo così assurdamente poco! La differenza del costo della vita li faceva dei ricconi, e tali si comportavano: ho i soldi, faccio quello che voglio. Altro che perdere il tempo a schitarrare su qualche spiaggia sassosa con ragazze italiane con le quali devi parlare, convincerle, e non si sa mai, una gran fatica. Come è tutto più facile e semplice, con una ragazza disperata che è disposta a fare sesso per poco!
E’ questo il prezzo che adesso dobbiamo pagare (non l’eccesso di welfare), la comodità che non riusciamo a toglierci, il patto da sciogliere. Tornare come negli anni ’70: meno ricchezza e più libertà (quella vera).

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