domenica 1 agosto 2010

Foto non fatte.

Dal finestrino del treno, avvicinandosi a Parma, un filare di pioppi e un pilone di un elettrodotto. L’aria è fresca e luminosa: siamo a fine primavera, quasi all’inizio dell’estate: il verde è sgargiante, il sole brilla. Penso: sarebbe una bellissima foto. Il treno rallenta, rallenta e alla fine si ferma, proprio davanti allo scenario perfetto. Ma non la scatto.
E una mattina presto, andando in montagna, subito sull’autostrada una selva incredibile di fili dell’alta tensione. E poi sul lago, le prime luci del sole, fra fiocchi di nuvole basse, la montagna ancora buia, il finestrino appannato. Belle foto. Ma non le faccio.
E alla fine della passeggiata a mare, dove inizia a salire verso la scogliera, ci sono solo due bambini che giocano e dietro le nuvole – ma chissà perché anche quella volta non ho scattato una foto. Sarebbe stata bella.
Ma la cosa buffa è che comunque fotografo sempre e solo le stesse cose (e non me ne stanco mai).

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