giovedì 12 agosto 2010

Cacciatori di giraffe

Uno delle convinzioni dell’antropologia è che nella lontana antichità fra le tribù di cacciatori-raccoglitori tutti (cacciatori-maschi e raccoglitrici-femmine) contribuissero in modo equo al sostentamento della famiglia; in particolare le femmine portando i vegetali e i maschi portando la carne.
Esaminando meglio il comportamento dei popoli tuttora cacciatori-raccoglitori è emersa* però un’importate differenza fra due diversi tipi di cacciatori: quello “procacciatore”, che tutti i giorni porta a casa una quantità stabile di piccole prede – topi, quaglie – prese in luoghi noti vicino a casa; e il cacciatore “esibizionista”, che si dedica alla caccia grossa lontano da casa, con esiti imprevedibili, e che ogni tanto (ogni dieci-trenta-quaranta giorni) prende una grossa preda (una giraffa, per dire). Bene, il suo apporto in termini calorici alla famiglia è di gran lunga inferiore a quello delle più modeste attività del procacciatore e delle raccoglitrici. Ma come mai? si dirà. Una giraffa ogni quaranta giorni varrà ben di più, come massa di carne, di un topo tutti i giorni.
E’ perché il cacciatore esibizionista non poteva portare tutta la preda a casa, non sarebbe durata: la divide quindi con gli amici, invita sconosciuti incontrati lì per caso a una grande festa; ma soprattutto offre succulente porzioni di cosciotto di giraffa alle mogli dei procacciatori in cambio di prestazioni sessuali. Diciamo meglio, le seduce con il suo coraggio e la sua avventurosità, tanto per rendere la cosa meno mercantile. E pare che questo sia il motivo dell'estinzione di molti animali di grossa taglia, troppe feste...
In questo quadro, la posizione migliore per una donna è essere moglie di un procacciatore e avere per amante qualche cacciatore esibizionista. Cibo sicuro tutti i giorni, prole ben nutrita, il proprio gene mischiato in più modi, qualche cosciotto in più quando capita, più possibilità di sopravvivenza.
Il procacciatore invece è un mezzo perdente: si dà un sacco da fare per nutrire i figli, che magari non sono neanche i suoi (in media si calcola solo uno su tre). Ma insomma se la cava.
L’esibizionista vince sempre: il suo gene è il più diffuso, con buone probabilità di sopravvivenza, senza affaticarsi troppo.
(la moglie dell’esibizionista invece è la vera perdente, aspetta giorni e giorni il cibo che non arriva mai, e quando il marito torna scompare con le altre; ma di fatto è irrilevante: potrebbe anche non esserci).
E siccome la nostra fisiologia è incardinata su quella dei cacciatori-raccoglitori, essendosi formata e consolidata nel lungo periodo - centinaia di migliaia di anni - in cui eravamo così, ecco spiegate molte cose
(io catturo una giraffa ogni dieci anni, però).
(*ps: notizie tratte dal libro di J Diamond “Perché il sesso è divertente”: titolo quanto mai inadatto, però. Dal contenuto del libro, sarebbe stato meglio “Perché il sesso crea dolori, liti e problemi”, o simili. Comunque non si capisce per quale motivo fisiologico sia divertente, se non per fare coppie abbastanza stabili da nutrire i figli)

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