giovedì 29 luglio 2010

3 pensieri su quella cosa.

Sicuramente ci sono idee, come l’inferno per i non credenti, la predestinazione, il peccato (mortale!) per il desiderio sessuale, che sono spaventose e chiaramente finalizzate al dominio dei poveretti che ci credono. Altre, come la resurrezione, consolatorie o, come la provvidenza, deresponsabilizzanti.
Sicuramente però c’è stato anche un ruolo storico positivo, molti anni fa, di parziale assunzione e quindi in qualche modo di tutela della cultura classica (che alla fine ne resta l’aspetto più amato e condiviso). Ma quel periodo è passato da un pezzo.
Probabilmente poi – anche se a livello individuale molti riescono a farne a meno senza per questo diventare malvagi – questo sembra più difficile a livello collettivo: e i popoli che se ne sono allontanati spesso sembrano perdersi. Come se quelle terribili paure, ma anche la fiducia nel futuro, comunque avessero una loro utilità pratica che finora non si è riusciti a sostituire in modo efficace.
Ma di cosa stiamo parlando? Di quello straordinario sedativo, ma anche eccitante, dal quale non ci si riesce a disintossicare.

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