martedì 6 aprile 2010

Dee immortali.

Penso di avere alla fine capito perché da piccolo le ragazze mi sembravano delle dee perfette e irraggiungibili. Si sviluppano prima, ecco perché. E da un giorno all’altro le sorelle e le compagne di scuola diventano qualcos’altro, più sveglie, più forti, più misteriose. E pronte a farsi amare da qualche giovanotto approfittatore. Ahi che tristezza! Non restava che aspettare di diventare grandi, approfittare a nostra volta di una piccola ingenua – triste prospettiva.
E’ per questo che in fondo mi sono fermato a una sorta di visione impura: quella di chi guarda gli altri che approfittano della tua dea. Qualcosa (nel suo piccolo) vagamente sado-maso.

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