giovedì 18 marzo 2010

TUTTI pensano di essere speciali.

Quando c'era la religione, ognuno aveva direttamente un Dio, signore del mondo, con cui parlare. Sia che si vivesse in un paesino che in una reggia, che si fosse poveri o ricchi, importanti o meno, il Dio con cui si parlava era sempre lo stesso. Con la politica un po' era lo stesso: anche nel tuo piccolo borgo, con il tuo lavoro umile, facevi parte anche tu nel tuo piccolo del Progresso della Rivoluzione Mondiale, o dello scontro di civiltà, o altro.
Oggi se non sei un grande leader, un grande artista, un eccezionale campione sportivo, o se non sei pieno di soldi, ma a livello diciamo neanche nazionale, almeno europeo, anzi mondiale - be', non sei nessuno.
Ma di rock star mondiali ce ne sono pochissime, ecco cos'è. E invece sono tantissimi quelli che sono stati educati a pensarsi unici, speciali, ma invece sono come tanti. Ti educano a pensarti speciale, ma alla fine per quasi tutti sei solo uno dei tanti.
L'unico per cui forse sei un po' speciale è una persona che ti ama.
Per questo tutti oramai sembrano non pensare ad altro.

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