martedì 16 marzo 2010

Senza riconciliarsi

I bambini cantano canzoni di Natale nella palestra della scuola. Mamme, papà, nonni e zii sono tutti assiepati ad ascoltare ed applaudire, sono così carini! Grande e piccini, ricchi e poveri, belli e brutti: come sono tutti vicini, è difficile immaginare un’immagine di maggiore comunanza.
Ma cosa ci ha diviso?
La prima, quando eravamo giovani, il tradimento e la sfiducia nelle istituzioni: scuola, stato, giornali, religione, polizia: nascondevano qualcosa, volevano fare del male, non ci si poteva fidare. E poi come risposta l’essere irriducibili, intrattabili, irrecuperabili; fino a quando non si sono stufati di cercare di recuperarci – e giù botte.
E la seconda cosa, che diventando grandi siamo diventati maschi e femmine: maschi vincenti e femmine desiderabili, qualcuno, forse; e gli altri (condanna maledetta) infelici e sfigati. Guerra dell’amore, massimo della vittoria, massimo della sconfitta.
E quindi davanti a tutti quei bimbi non siamo veramente riconciliati.

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