martedì 2 febbraio 2010

Case popolari

Costruire una buona casa, solida, senza tanti fronzoli, costa dagli 800 ai 1.000 Euro al metro quadro; ma se si vuol fare qualcosa un po’ più di lusso, si arriva sui 1.200. E allora perché le case costano tanto? Certo, è il costo del terreno, la speculazione. E quindi il Comune decide di mettere a disposizione – gratis – un suo terreno per fare le case popolari per chi non ce la fa, per i giovani, gli anziani, i poveri. Certo, lì si doveva fare una scuola, un giardinetto, ma insomma, ci sono emergenze più importanti, senza casa come si fa a rimanere? Ma poi i lavori vanno un po’ per le lunghe, ci si perde un po’ nelle finiture, mettono il parquet. Morale: al consuntivo, solo di costi di costruzione sono 1.900 Euro al metro quadro. Un bilocale in affitto per una ragazza madre giusto per non perderci verrebbe circa 500 Euro al mese, in periferia: praticamente come a libero mercato. (Qualcuno propone: e se le vendessimo?) Ma il Sindaco si impunta, le inaugurano lo stesso, come case popolari, costosissime. E sui giornali si legge: un grande successo, finalmente si è fatto qualcosa per i poveri.

Vengono a parlare i rappresentanti di una cooperativa edilizia rossa, non è che ci sarebbe qualche intervento da fare, l’impresa è un po’ che è senza lavoro, lui poi che fa l’architetto è un po’ in crisi. Certo, aree ce ne sarebbero, ma sono i finanziamenti che mancano. Ah, su questo nessun problema. Sapete quegli ottocento milioni che il Parlamento ha stanziato per fare edilizia popolare? Stiamo facendo lavoro di lobbying per dirottarli sull’edilizia convenzionata (tutti i protagonisti di questo dialogo sono storici rappresentanti dell’ex PCI, n.b.).

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