E ricordo anche quando andavamo a vedere le nuove chiese di architettura moderna in qualche quartiere periferico: forme assurde, mal riuscite, strane, prodotte da una libertà formale e tecnologica un po’ impacciata; a metà strada fra il desiderio di farsi notare e il tentativo di ricreare un alcunché di sublime e spirituale (perso per sempre).
Anche i fumetti di Topolino di quegli anni quando erano ambientati nel futuro erano pieni di edifici bislacchi, a torciglione, a onda, con le finestre qua e là. Insomma, un gusto un po’ d’antan, mi sembrava.
Ma adesso sono tornati. Cosa saranno quei posaceneri giganti, quelle grigie astronavi? Ma è lei, la nostra mitica! E ogni comunello in difficoltà con le politiche ordinarie, non ha che da tirare fuori dal cappello il buon vecchio trucco di prestigio: un progetto fantascientifico di Zaha Hadid! E tutti a tacere!
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