Se uno è di sinistra e guadagna poco,
subito scatta l'accusa: per forza è di sinistra, è un incapace! È
l'invidia sociale che lo muove. È solo un povero sfigato, semplice no?
Se invece uno è di sinistra ma fa un bel lavoro e guadagna bene, subito: che incoerenza. Cuore a sinistra e portafoglio a destra, eh? Facile fare quello con gli ideali quando si è pieni di soldi, andatelo a dire agli operai, quelli sì che fanno una vita dura! E via così.
Se invece uno è di sinistra ma fa un bel lavoro e guadagna bene, subito: che incoerenza. Cuore a sinistra e portafoglio a destra, eh? Facile fare quello con gli ideali quando si è pieni di soldi, andatelo a dire agli operai, quelli sì che fanno una vita dura! E via così.
Qualunque cosa faccia, uno di sinistra ha
sempre torto. Se ti vesti bene: è da ricchi; se ti
vesti male, fai schifo; se mangi bene vergogna, se mangi male idem.
Ma è sempre e solo il solito trucco: come se avere una bella ragazza
ed essere di sinistra fosse incoerente - o avere amici
simpatici, o essere intelligenti: ma dov'è il problema? Chi l'ha
detto che se sei di sinistra devi vivere male? Certo, vuol dire
essere anche essere disposti a rinunciare a qualcosa per i propri
ideali, vuol dire non essere schiavi del benessere; ma non vuol dire
per forza soffrire.
[ed è sempre stato così peraltro:
Engels era un industriale, ma dava i soldi a Marx perché potesse scrivere
e studiare, Lenin era figlio di borghesi – deportati peraltro per
motivi politici - Che Guevara era di buona famiglia e laureato in
medicina – sì ma è morto ucciso nella foresta da dove pensava di
aiutare i campesinos. E non sono certo i primi: a chi lo accusava di
andare ai banchetti, quello aveva risposto: siete solo dei sepolcri
imbiancati. E poi fu disposto a morire. Questo è il punto]