Ho letto questo libro di Vladimiro
Satta, I nemici della Repubblica, con l'idea di consolidare la mia
opinione sulle cosiddette vicende irrisolte degli anni '70
: ovvero che non c'è stato nessun complotto straniero, non c'è
nessun mistero nascosto, tutto è chiaro (bombe, eversione, bande
armate...).
Ne ho tratto l'impressione esattamente
opposta, nel senso che il libro mi ha fatto venire tantissimi dubbi.
Due esempi: l'uso della tortura da
parte delle forze dell'ordine; la morte di Pinelli.
L'uso della tortura. Satta sostiene che
le organizzazioni terroriste sono state battute senza l'uso della
tortura, tranne che in un caso, Dozier, dove intervenne un
funzionario di polizia (soprannominato il dottor De Tormentis), che
torturò uno dei sequestratori. I funzionari della CIA che avevano
chiesto di essere presenti si complimentarono per la perfetta tecnica
di waterboarding adoperata. Davvero? Nessuno nasce imparato, si sa;
come mai era così esperto? E come mai quello strano soprannome?
Diciamo che forse l'aveva già fatto altre volte? Mah.
Satta continua dicendo che comunque
quell'unico caso non fu rilevante, tanto è vero che il torturato non
parlò. Parlò invece il suo capo, che l'aveva sentito urlare tutta
la notte, quando gli dissero che adesso era il suo turno. E parlò
l'esponente di Autonomia Operaia di Padova, sempre nella vicenda
Dozier, quando nell'altra stanza iniziarono a “seviziare”
(eufemismo) la sua ragazza (e siamo a due).
Satta evidentemente non ha mai visto la
Tosca di Puccini, dove appunto Cavaradossi viene torturato e la Tosca
– che è nell'altra stanza – spiffera tutto. Quello che sapevano
i librettisti d'opera dell'Ottocento, stranamente gli storici del
Novecento l'hanno dimenticato: non è il torturato a parlare, ma il
suo socio, il suo amico, il suo sodale nella stanza accanto. Ma
tant'è.
Comunque, siamo arrivati a due casi di
tortura accertati, per il rapimento Dozier, generale Nato. E quando
invece venne rapito l'ex Presidente del Consiglio italiano, non proprio
uno degli ultimi arrivati, mi chiedo: perché lì non si usarono gli
stessi metodi? Non che li condivida, per carità, ma perché due pesi
e due misure? Lì bussarono alla porta dell'appartamento dove era
prigioniero Moro, nessuno rispose, passarono avanti e si
dimenticarono della cosa. Vabbè. Evidentemente il generale americano
era più importante di un semplice presidente del consiglio (che per
di più voleva fare politiche poco gradite – ma tant'è).
Secondo caso: morte di Pinelli. Qui
Satta è drastico: tutto chiaro, Calabresi non era nella stanza, il
giudice che decise che era stato un malore era progressista,
simpatizzante del PCI addirittura, il parapetto era basso e Pinelli
era alto.
Ho misurato il parapetto di casa mia: è
più basso di quello della Questura (e io sono più alto di Pinelli).
Nessuno per ora ha avuto un malore “attivo” e si è buttato giù
(anziché accasciarsi al suolo come fanno tutti), speriamo in bene
per il futuro.
Il giudice comunista? Questo non prova
nulla, anzi. Che interesse avrebbe avuto il PCI, che voleva
accreditarsi come forza di governo tranquilla e responsabile, a
scatenare il caso? E davvero i comunisti badano solo alla verità e
non ascoltano la ragion di Stato? Ma per favore...
Calabresi fuori dalla stanza? Spiace
dirlo, visto quello che è successo dopo, ma tutti i dirigenti
pubblici si allontanano quando bisogna farne una sporca, è risaputo:
gli Assessori lasciano le sedute di Giunta quando si discute qualcosa
su cui hanno preso le mazzette, in modo che non risulti la loro
presenza a verbale (tanto è vero che adesso paradossalmente un
comportamento del genere viene considerato una prova di
colpevolezza!), mentre i dirigenti comunali si prendono un giorno di
ferie quando si deve firmare qualcosa di incerto (lo fanno fare a
qualche sottoposto, ma sono lì lo stesso a controllare che tutto
vada come si deve: solo, ci fosse un'inchiesta, loro quel giorno
ufficialmente non erano lì, erano in vacanza, chissà dove). E ce lo
possiamo immaginare un ipotetico commissario che si rivolge ai suoi
sottoposto dicendo: ragazzi io vado a prendere un caffè. Quando
torno, l'indagato deve avere parlato, intesi? magari con una
strizzatina d'occhio - strizzatina di cui ovviamente non resta
traccia nei verbali.
Ma la cosa che meno torna è il “balzo
felino” con cui Pinelli si sarebbe buttato dalla finestra secondo
la prima ricostruzione a caldo del Questore. Un suicidio, insomma. E
pure un possibile reato per gli inquirenti, erano tre giorni che non
dormiva e non mangiava, sarebbe stata istigazione. Ora – la prendo
un po' alla larga – voi conoscete qualcuno che avendo fra le mani
una spiegazione vera che ti discolpa (il malore) scelga invece di
inventarne una falsa (il suicidio) che invece ti mette nei guai?
Tutti tendono a diminuire le proprie responsabilità, è naturale,
non ad aumentarle. Per fare un esempio scemo, se ti fermassero con
dei gioielli nello zainetto, tu diresti “non ne so nulla, me li
avrà messi dentro qualcuno di nascosto”, se invece te li avesse
consegnati poco prima tua zia? No di certo, una frase del genere la
diresti solo se tu quei gioielli li avessi invece rubati. E allora
perché dire che era stato suicidio, se era malore? Non è che per
caso – come nei film – avevi preso l'indagato e l'avevi appeso
fuori dalla finestra per farlo parlare, e com'è come non è ti era
sfuggito di mano? Be', suona molto più verosimile. E anche il “balzo
felino”, meglio essere accusati di istigazione al suicidio che di
omicidio, no? Soprattutto se si pensa a quello che è venuto fuori
dopo: che la bomba l'avevano messa i fascisti (non le Brigate Rosse
come ultimamente suggeriscono alcuni servizi dei telegiornali di
Stato...), fascisti che erano in contatto con i servizi segreti, servizi
segreti che prendevano ordini direttamente dalla Nato e non da
ministri o dai governi o roba del genere, no, direttamente da chi
comanda davvero (tranne qualche caso dove volevano comunicare di essere stufi di farsi usare, come a Peteano). Tant'è che la stessa Cia ha sentito il
bisogno di precisare di non avere mai dato ordini specifici in tal
senso, se l'hanno fatto, è stato di loro iniziativa. Erano i suoi
uomini, ma la situazione gli è un po' sfuggita di mano.
Tutto chiaro, insomma. Altro che piena
democrazia, libertà decisionale, rispetto. Abbiamo perso la guerra,
ecco cosa è successo. In Bulgaria non potevano ribellarsi ai
sovietici, e neanche noi ai nostri. Ecco tutto, caro Satta. Dillo
chiaramente.
[E quello che mi chiedo è: gli Stati
Uniti hanno minacciato ultimamente di sciogliere la Nato se gli stati
europei non pagano di più. E dunque? Cosa aspettiamo? Forse è la
volta buona...]
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