giovedì 19 settembre 2019

Balzi felini


Ho letto questo libro di Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica, con l'idea di consolidare la mia opinione sulle cosiddette vicende irrisolte degli anni '70 : ovvero che non c'è stato nessun complotto straniero, non c'è nessun mistero nascosto, tutto è chiaro (bombe, eversione, bande armate...).
Ne ho tratto l'impressione esattamente opposta, nel senso che il libro mi ha fatto venire tantissimi dubbi.
Due esempi: l'uso della tortura da parte delle forze dell'ordine; la morte di Pinelli.

L'uso della tortura. Satta sostiene che le organizzazioni terroriste sono state battute senza l'uso della tortura, tranne che in un caso, Dozier, dove intervenne un funzionario di polizia (soprannominato il dottor De Tormentis), che torturò uno dei sequestratori. I funzionari della CIA che avevano chiesto di essere presenti si complimentarono per la perfetta tecnica di waterboarding adoperata. Davvero? Nessuno nasce imparato, si sa; come mai era così esperto? E come mai quello strano soprannome? Diciamo che forse l'aveva già fatto altre volte? Mah.
Satta continua dicendo che comunque quell'unico caso non fu rilevante, tanto è vero che il torturato non parlò. Parlò invece il suo capo, che l'aveva sentito urlare tutta la notte, quando gli dissero che adesso era il suo turno. E parlò l'esponente di Autonomia Operaia di Padova, sempre nella vicenda Dozier, quando nell'altra stanza iniziarono a “seviziare” (eufemismo) la sua ragazza (e siamo a due).
Satta evidentemente non ha mai visto la Tosca di Puccini, dove appunto Cavaradossi viene torturato e la Tosca – che è nell'altra stanza – spiffera tutto. Quello che sapevano i librettisti d'opera dell'Ottocento, stranamente gli storici del Novecento l'hanno dimenticato: non è il torturato a parlare, ma il suo socio, il suo amico, il suo sodale nella stanza accanto. Ma tant'è.
Comunque, siamo arrivati a due casi di tortura accertati, per il rapimento Dozier, generale Nato. E quando invece venne rapito l'ex Presidente del Consiglio italiano, non proprio uno degli ultimi arrivati, mi chiedo: perché lì non si usarono gli stessi metodi? Non che li condivida, per carità, ma perché due pesi e due misure? Lì bussarono alla porta dell'appartamento dove era prigioniero Moro, nessuno rispose, passarono avanti e si dimenticarono della cosa. Vabbè. Evidentemente il generale americano era più importante di un semplice presidente del consiglio (che per di più voleva fare politiche poco gradite – ma tant'è).

Secondo caso: morte di Pinelli. Qui Satta è drastico: tutto chiaro, Calabresi non era nella stanza, il giudice che decise che era stato un malore era progressista, simpatizzante del PCI addirittura, il parapetto era basso e Pinelli era alto.
Ho misurato il parapetto di casa mia: è più basso di quello della Questura (e io sono più alto di Pinelli). Nessuno per ora ha avuto un malore “attivo” e si è buttato giù (anziché accasciarsi al suolo come fanno tutti), speriamo in bene per il futuro.
Il giudice comunista? Questo non prova nulla, anzi. Che interesse avrebbe avuto il PCI, che voleva accreditarsi come forza di governo tranquilla e responsabile, a scatenare il caso? E davvero i comunisti badano solo alla verità e non ascoltano la ragion di Stato? Ma per favore...
Calabresi fuori dalla stanza? Spiace dirlo, visto quello che è successo dopo, ma tutti i dirigenti pubblici si allontanano quando bisogna farne una sporca, è risaputo: gli Assessori lasciano le sedute di Giunta quando si discute qualcosa su cui hanno preso le mazzette, in modo che non risulti la loro presenza a verbale (tanto è vero che adesso paradossalmente un comportamento del genere viene considerato una prova di colpevolezza!), mentre i dirigenti comunali si prendono un giorno di ferie quando si deve firmare qualcosa di incerto (lo fanno fare a qualche sottoposto, ma sono lì lo stesso a controllare che tutto vada come si deve: solo, ci fosse un'inchiesta, loro quel giorno ufficialmente non erano lì, erano in vacanza, chissà dove). E ce lo possiamo immaginare un ipotetico commissario che si rivolge ai suoi sottoposto dicendo: ragazzi io vado a prendere un caffè. Quando torno, l'indagato deve avere parlato, intesi? magari con una strizzatina d'occhio - strizzatina di cui ovviamente non resta traccia nei verbali.
Ma la cosa che meno torna è il “balzo felino” con cui Pinelli si sarebbe buttato dalla finestra secondo la prima ricostruzione a caldo del Questore. Un suicidio, insomma. E pure un possibile reato per gli inquirenti, erano tre giorni che non dormiva e non mangiava, sarebbe stata istigazione. Ora – la prendo un po' alla larga – voi conoscete qualcuno che avendo fra le mani una spiegazione vera che ti discolpa (il malore) scelga invece di inventarne una falsa (il suicidio) che invece ti mette nei guai? Tutti tendono a diminuire le proprie responsabilità, è naturale, non ad aumentarle. Per fare un esempio scemo, se ti fermassero con dei gioielli nello zainetto, tu diresti “non ne so nulla, me li avrà messi dentro qualcuno di nascosto”, se invece te li avesse consegnati poco prima tua zia? No di certo, una frase del genere la diresti solo se tu quei gioielli li avessi invece rubati. E allora perché dire che era stato suicidio, se era malore? Non è che per caso – come nei film – avevi preso l'indagato e l'avevi appeso fuori dalla finestra per farlo parlare, e com'è come non è ti era sfuggito di mano? Be', suona molto più verosimile. E anche il “balzo felino”, meglio essere accusati di istigazione al suicidio che di omicidio, no? Soprattutto se si pensa a quello che è venuto fuori dopo: che la bomba l'avevano messa i fascisti (non le Brigate Rosse come ultimamente suggeriscono alcuni servizi dei telegiornali di Stato...), fascisti che erano in contatto con i servizi segreti, servizi segreti che prendevano ordini direttamente dalla Nato e non da ministri o dai governi o roba del genere, no, direttamente da chi comanda davvero (tranne qualche caso dove volevano comunicare di essere stufi di farsi usare, come a Peteano). Tant'è che la stessa Cia ha sentito il bisogno di precisare di non avere mai dato ordini specifici in tal senso, se l'hanno fatto, è stato di loro iniziativa. Erano i suoi uomini, ma la situazione gli è un po' sfuggita di mano.
Tutto chiaro, insomma. Altro che piena democrazia, libertà decisionale, rispetto. Abbiamo perso la guerra, ecco cosa è successo. In Bulgaria non potevano ribellarsi ai sovietici, e neanche noi ai nostri. Ecco tutto, caro Satta. Dillo chiaramente.
[E quello che mi chiedo è: gli Stati Uniti hanno minacciato ultimamente di sciogliere la Nato se gli stati europei non pagano di più. E dunque? Cosa aspettiamo? Forse è la volta buona...]

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