lunedì 4 maggio 2015

Commilitoni

Questi uomini al fronte erano la mia famiglia, la mia casa. Mi erano più vicini di quanto mi sia stato o possa mai essere qualunque amico.
Non mi avevano mai tradito, e io non avrei mai potuto tradire loro... Piuttosto che lasciarli morire, e continuare a vivere con la consapevolezza che avrei potuto salvarli, dovevo rimanere con loro e rischiare di morire. Gli uomini, capii allora, non combattono per la bandiera o il paese, per il corpo dei marines o la gloria o qualunque altra astrazione. Combattono l'uno per l'altro.
William Manchester (ex marine)
Goodby darkness 1980

Il sentimento duraturo della guerra, quando tutto il resto è svanito, è il cameratismo. Un compagno in guerra è un uomo di cui puoi fidarti in tutto, perché gli affidi la tua vita... Nonostante la sua immagine di destra, la guerra è l'unica esperienza utopica che la massima parte di noi possa compiere. Beni e vantaggi personali non contano nulla: il gruppo è tutto. Quello che fai lo condividi con i tuoi amici. Non è un processo particolarmente selettivo, ma un amore che non ha bisogno di ragioni, che trascende ricchezze, bellezza, personalità e istruzione: tutte quelle cose che in pace farebbero la differenza.
William Broyles (idem)
Why man love war 1984
(insomma, che uno sia un compagno o un camerata, un marine o uno di Lotta Continua, il sentimento di appartenenza è più o meno sempre lo stesso)

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