mercoledì 17 dicembre 2014

Ricordare?

Certo, ci sono quelli che quando vanno in vacanza passano il tempo a fotografare luoghi “memorabili”, anziché godersi il posto e il momento.
E’ perché, secondo Kahneman, viene privilegiato l’io mnemonico rispetto all’io esperienziale, ovvero la storia, il commento, il curriculum – con il suo inizio e la sua fine – che dà senso, rispetto a quello che si sta facendo. Le cime conquistate da raccontare, piuttosto che l’andamento faticoso dell’avvicinamento.
Per stare bene quindi conta di più – in media - come ci si è memorizzati e ci si racconta, piuttosto che il piacere e il dolore che si sta effettivamente vivendo. Tant’è vero che, alla domanda “Quando pagheresti per una vacanza bellissima, alla fine della quale le tue foto verrebbero distrutte e ti verrebbe data una pozione per cui dimenticheresti tutto quello che è successo?”, la maggioranza risponde: “Non partirei neanche.”
Ehi, un attimo. Ma non è esattamente quello che succede nella nostra vita? Un viaggio, e alla fine una pozione che distrugge tutto. Davvero non partiresti neanche?
(ma il segreto è sempre in Kahneman: “adattarsi a una situazione, bella o brutta che sia, consiste in larga parte nel pensarci sempre meno” – un po’ il contrario insomma di quello che sto facendo io.) 
(e in effetti lei, ad esempio, dimentica tutte le passeggiate in montagna che abbiamo fatto. Così ogni volta è una sorpresa: ma che bel posto! Che meraviglia! ma perché non mi ci avevi mai portato? Mah, in effetti ci eravamo già stati, qualche anno fa. Ma va’? E la curiosità e lo stupore restano sempre. Basta pensarci sempre meno, a quelle cose là.)

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