mercoledì 18 dicembre 2024

Bimbi destinati a morire

In Africa, nei periodi di carestia, quando capisce che non ci sarà abbastanza da mangiare per tutti i suoi figli, a un certo punto la mamma inizia ad ignorare uno dei bambini. Lo fa, come dire, senza dirselo, senza prendere una decisione cosciente; ma lo fa. Il figlio capisce che c'è qualcosa che non va, si intristisce, si isola: Si mette in un angolo, non parla con nessuno, smette di mangiare. Dopo un po' muore: e il cibo può bastare agli altri.
Un po' come quello che succedeva negli orfanotrofi: i bambini venivano accuditi da poche suore cattive, che non avevano tempo per loro. Dopo un po' si mettevano da parte, sempre più pallidi e silenziosi; e dopo qualche tempo li tiravano su e li seppellivano (si calcola che in quegli istituti morisse così circa il 90% dei bambini).
Anche ne Le ceneri di Angela di Frank McCourt (Irlanda poverissima fra le due guerre) i due gemellini più piccoli a un certo punto si lasciano andare, si isolano, non partecipano più, si mettono in un angolo – e un giorno li trovano che sono morti.
Durante la seconda guerra mondiale in Inghilterra, con i papà soldati al fronte e le mamme in fabbrica a produrre munizioni, migliaia di bambini proletari vennero raccolti in collegi al Nord. E la funzionaria che doveva passare per l'organizzazione, ricorda centinaia di braccia tese di bimbi che si accalcavano e chiedevano solo di essere abbracciati.












[per questo la Madonna ha lo sguardo triste nei quadri che la raffigurano con il bambin Gesù: perché sa che suo figlio è destinato a morire]

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