venerdì 1 settembre 2023

Disprezzo anglosassone

Leggendo ad esempio i libri dello storico Paul Johnson, dopo un po' si resta colpiti dal tono sprezzante nel confronto di tutti i popoli (inglesi esclusi, ovviamente). Gli indiani? Dei maledetti incapaci. I Turchi? Ridicoli. I Greci? Anche. I Russi? Incapaci di organizzare una rivoluzione come si deve (parla dei decabristi, ovviamente...). Per non parlare di italiani, francesi, spagnoli, messicani... ma neanche i tedeschi se la cavano tanto bene: tutti guardati con una certa divertita ironia (se non commiserazione).
Ma anche Franklin (Beniamino, quello della Rivoluzione Americana) non scherza. L'unico popolo veramente bianco sono gli inglesi, anche tedeschi e svedesi in fondo a ben guardare sono di colore (! per non parlare allora degli italiani...).
Lo stesso disprezzo si sente nel confronto dei poveri. I poveri semplicemente non ce l'hanno fatta, questa è la spiegazione. Sono degli incapaci, degli inetti. No n c'è nessuna vicinanza né tantomeno compassione. Tutti questi poveracci che tribolano per produrci per due lire le nostre magliette e le scarpe da ginnastica... be', colpa loro. E magari si lamentano anche. Sono solo fonte di problemi (e non si vede l'ora di sostituirli con delle belle macchine, che almeno non rompono).

Un mondo popolato solo da non troppi anglosassoni ben serviti da qualcuno che non dia troppo fastidio: questo è il loro sogno.


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