Ci sono (giustamente) molti appassionati di canzoni blues degli anni '20, di musiche popolari celtiche o di motivi kletzmer ovvero gitani e slavi, perché sono tradizioni spontanee, sentite, radicate, fantasiose e struggenti. Tutto verissimo e giustissimo.
E allora perché quel sottile tono di sufficienza quando si parla di canzoni napoletane? Io te voglio bene assaje, 'Na rosa e maggio (cantata però un pochino più veloce, alla Battiato), I' te vurria vasà, Oi Marì, Scetate, Cannatella, N'ammasciata e mille altre ancora non sono forse ugualmente meravigliose?
[cantate magari alla Sergio Bruni –
senza però quel terribile accompagnamento musicale – , piuttosto
che dal nasale Murolo - che pure ha avuto il grande merito di
avercele fatte conoscere, e soprattutto con solo accompagnamento di
chitarra]
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