Era uno scrittore e polemista inglese – più polemista che scrittore, forse.
Da giovane era trotzkista, poi ispiratore di polemiche divertenti e irriguardose contro alcune mummie santificate (un suo obiettivo ad esempio era Madre Teresa di Calcutta, che in “La posizione della missionaria” deride come fredda e falsa approfittatrice); per diventare infine neocon, critico del mondo di sinistra alla moda, e infine propagandista dell'intervento anglo-americano in Iraq (uhm).
Fra le sue scoppiettanti polemiche contro i radical-chic e i luoghi comuni della sinistra à la page (un po' alla Giuliano Ferrara, per dire), c'è quella contro l'idea di scaldare l'acqua del tè a 95°: cosa sono queste stupide raffinatezze? Mica tutti possono permettersi un bollitore con termostato regolabile! Si è sempre bollito l'acqua del tè a 100° senza problemi, la tradizione è questa, è solo una stupida moda da snob fannulloni; anche Orwell peraltro era favore delle pinte proletarie e non dei mezzi litri continentali.
Da bevitore quotidiano di tè fin dall'infanzia, mi permetto rispettosamente di non essere d'accordo. Innanzitutto, mia nonna (che è stata educata in un college inglese) diceva appunto che l'acqua del tè va versata “al primo bollore” e non lasciata lì sul fuoco: e guarda caso se controlli sul termometro, il primo bollore è proprio a 95°. Quindi, si è sempre fatto così. E non solo in Inghilterra: anche il modo di dire cinese è che per il tè nero l'acqua va versata “quando salgono a galla i pesci con gli occhi grandi”, ovvero quando inizia a bollire, ovvero a 95° (mentre per il tè verde “quando salgono a galla i pesci dagli occhi piccoli”, ovvero quando si formano le prime bollicine, cosa che avviene a circa 70° che è appunto la temperatura consigliata per il tè verde).
Poi come seconda cosa, il fatto fondamentale: con acqua a 95° il tè è molto più buono, basta provare (e con pragmatismo britannico basterebbe questo). Con l'acqua a 100° il tè diventa amaro, metallico: tanto è vero che in montagna (dove l'acqua bolle a temperatura più bassa a causa della pressione più alta), il tè è più buono, e non solo per l'acqua più pura.
Infine, Orwell non era un conservatore: in Spagna aderiva al POUM ovvero una formazione trotzkista e anarchica. Era antistalinista insomma, ma fermamente di sinistra (e quindi magari populista, questo sì).
Insomma, sul tè Hitchens dice fesserie.
Ma perché prendersela tanto? Perché, mi viene il dubbio, forse anche su altre cose.
[in Iraq si stimano fra i 250.000 e i 400.000 morti fra la popolazione, più o meno quanti morti anglosassoni nell'intera seconda guerra mondiale. Ma tanto sono in Iraq, chi vuoi che se ne accorga...]
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