Fra gli architetti, è tipico
lamentarsi che il rispetto delle regole (le norme antincendio, i
requisiti igienici ecc) spegne la libertà artistica e la poesia.
Ma a parte il fatto che le regole edilizie ci sono sempre state (i famosi magistrati edili dell'antica Roma, i regolamenti medievali...), a parte il fatto che l'architettura si misura sempre con i problemi pratici (i costi, la stabilità, la funzionalità...), a parte il fatto poi che la normatività è una caratteristica sostanziale della società moderna individualista, frammentata e democratica... a parte tutto questo insomma, mi ricordano quelli che alle medie dicevano di non essere fatti per la matematica, loro erano poeti. Non capivano invece la poesia della matematica, la creatività della scienza - ma in verità è che non gli piaceva fare fatica, questo è il punto.
Ma a parte il fatto che le regole edilizie ci sono sempre state (i famosi magistrati edili dell'antica Roma, i regolamenti medievali...), a parte il fatto che l'architettura si misura sempre con i problemi pratici (i costi, la stabilità, la funzionalità...), a parte il fatto poi che la normatività è una caratteristica sostanziale della società moderna individualista, frammentata e democratica... a parte tutto questo insomma, mi ricordano quelli che alle medie dicevano di non essere fatti per la matematica, loro erano poeti. Non capivano invece la poesia della matematica, la creatività della scienza - ma in verità è che non gli piaceva fare fatica, questo è il punto.
E scrivevano
pessime poesie, anche.
Nessun commento:
Posta un commento