I
democristiani di un tempo, in fondo - da cattolici - erano
tolleranti: quei ragazzi che protestavano e rompevano le scatole...
be' erano le energie della gioventù... era il modo un po' acerbo in
cui nuove classi, nuove figure imparavano ad esprimersi... c'è il
nuovo, c'è la denuncia, c'è idealismo, la ricerca del giusto...
lasciamoli esprimere, pian piano si educheranno.
Dall'altra
parte (quella dei giovani che rompevano) la teoria era che se uno veniva
ascoltato è perché non era abbastanza rivoluzionario. Che solo chi
non veniva accettato era veramente contro il sistema. Che se loro non
rispondevano alle provocazioni, era per debolezza, avevano paura. E se volevano
trattare, idem – anzi, era per fregarci.
Fino a
quando un giorno si sono detti che avevano tollerato troppo. Adesso
basta, non li hanno tollerati più. Più, mai, nessuno, per nessuna
ragione.
[sulla vasta distesa di ghiaccio popolata da un’enorme colonia di pinguini, un giovane esemplare maschio baldanzoso si diverte ad infastidire un adulto: lo provoca, lo sfida, non smette neanche di fronte ai suoi ammonimenti. Ad un certo punto la misura è colma, adesso basta! e l’adulto attacca. Il giovane scappa subito strillando, ma l’adulto l’insegue beccandolo. Lo insegue per tutta la colonia, fra l’indifferenza degli altri; non smette mai di inseguirlo e di beccarlo, e il giovane continua a scappare strillando. Continua ad inseguirlo, non si ferma, e va avanti, diventa tardi, il giovane è oramai ridotto a un fagotto di sangue, ma continua a cercare di scappare e l’adulto continua ad inseguirlo, il giovane striscia urlando, ma l’adulto non demorde e lo becca, lo becca, lo becca finché muore, saccottino di piume insanguinate in mezzo ai buffi pinguini indifferenti.]
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