giovedì 21 ottobre 2021

Anche loro.

A un certo punto al liceo erano spuntati fuori questi due, qualche anno meno di me, pieni come tutti di idee nuove e trasgressive - ma stranamente diverse dalle nostre, che eravamo di sinistra. Uno, il più basso, voleva fare il pittore dada, l'altro – il più bello – la rockstar. Leggono Nietzsche, iniziano a farsi di droghe pesanti. Poi li perdo di vista.

Adesso scopro che uno ha proseguito leggendo Evola e riscoprendo l'alpinismo eroico anni '30 di Eugenio Lammer, del tutto in controtendenza peraltro con l'alpinismo un po' fricchettone, schietto ma vincente di quegli anni, il nuovo mattino, Messner, il bravo alpinista è quello che torna a casa, sguardo a terra, pochi mezzi, piedi ben poggiati, ma risultati straordinari, incredibili: lui niente, pubblica libri in cui esalta lo spirito che sfida la morte (libri adesso citati con orgoglio dai neonazisti); per finire poi in Himalaya, travolto dalla caduta di un seracco sotto cui avevano piantato la tenda (uhm.).

L'altro invece ha proseguiti con l'eroina, ha convinto tanti amici a farsi (che poi sono morti), è finito poi a San Patrignano, e sulla base di quella esperienza ha scritto un libro e ha collaborato a uno sceneggiato televisivo di grande successo.

Insomma, per quanto diversi, e distanti, e direi forse anche repellenti, in qualche modo anche loro hanno messo in gioco la loro vita e per questo vengono ammirati dalle ragazze. Anche loro fanno parte degli anni '70.



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