mercoledì 11 marzo 2020

Sabi (e wabi)

Nello Zen, Sabi indica la bellezza delle cose imperfette, passeggere: perché è la vita stessa ad essere imperfetta e passeggera. Wabi invece indica la bellezza delle cose semplici e povere, immediate.
Sabi sono i fiori di ciliegio, belli anche se per un giorno solo. Wabi è la fogliolina verde che spunta nella neve, e che preannuncia quella fioritura.
Adesso che ci penso, le cose che faccio sono un un po' sabi. Mi piace questo concetto. Durano poco, sono piene di difetti. Molto sabi (troppo sabi...). E anche un po' wabi.
Nel bosco attorno al tempio, una piccola statua di legno del Buddha è appoggiata ai piedi di un albero. Le foglie la coprono, il muschio ci cresce sopra, gli animaletti ci camminano. Il legno un po' comincia a marcire, la figura inizia a distinguersi a fatica. Sta tornando lentamente alla natura.


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