lunedì 3 febbraio 2020

Destino di Venezia.


Per Ruskin (le Pietre di Venezia) il declino della città inizia quando gli scultori non si preoccupano più di finire le statue anche nella parte che non si vede al pubblico, limitandosi alle parti esteriori (andava a toccarle sulla nuca per verificare). Questo voleva dire che la statua aveva perso il suo valore magico, simbolico: non erano più santi o eroi, ma solo maschere.
Per Acemoglu (Perché le nazioni falliscono) il declino inizia con la “serrata” che impedisce alle classi inferiori di accedere al commercio, portando all'oligarchia aristocratica.
Queste due cose avvengono più o meno nello stesso periodo, all'inizio del 1300. Dopodiché la città per carità continuò a signoreggiare e ad essere ricca; ma iniziò a perdere varie occasioni e lentamente, lentamente a decadere (pur nel benessere per diversi secoli, nelle feste, nelle grandi pitture, nelle ville, nei giochi e nelle danze, a beneficio degli oligarchi beninteso).
Gli inglesi erano interessati a Venezia soprattutto perché temevano di fare la stessa fine, e volevano quindi capire quando e perché le cose iniziarono ad andare male. È quando si decise di vivere di rendita.


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