Per Ruskin (le Pietre di Venezia) il
declino della città inizia quando gli scultori non si
preoccupano più di finire le statue anche nella parte che non si
vede al pubblico, limitandosi alle parti esteriori (andava a toccarle
sulla nuca per verificare). Questo voleva dire che la statua aveva
perso il suo valore magico, simbolico: non erano più santi o eroi,
ma solo maschere.
Per Acemoglu (Perché le nazioni
falliscono) il declino inizia con la “serrata” che impedisce alle
classi inferiori di accedere al commercio, portando all'oligarchia
aristocratica.
Queste due cose avvengono più o meno
nello stesso periodo, all'inizio del 1300. Dopodiché la città per
carità continuò a signoreggiare e ad essere ricca; ma iniziò a
perdere varie occasioni e lentamente, lentamente a decadere (pur nel
benessere per diversi secoli, nelle feste, nelle grandi pitture,
nelle ville, nei giochi e nelle danze, a beneficio degli oligarchi
beninteso).
Gli inglesi erano interessati a Venezia
soprattutto perché temevano di fare la stessa fine, e volevano quindi capire quando e perché le cose iniziarono ad andare male. È
quando si decise di vivere di rendita.
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