lunedì 29 aprile 2019

Truman Capote

A sangue freddo
Musica per camaleonti
Preghiere esaudite

Grandissimo scrittore, prosa limpida, dietro cui si vede grande lavoro e complessità. Bellissimo ad esempio il racconto dell'incontro con Marilyn Monroe (invece il camaleonte che dà il titolo alla raccolta non è granché). Arpa d'erba l'ho trovato troppo lirico, e anche la famosa colazione da Tiffany appare adesso un po' superata, meglio la scrittura chiara e scorrevole della maturità (ricorda un po' quella di Mérimée e Stevenson, così apparentemente semplice e lineare. So che può sembrare ridicolo, ma un po' anche Lamb, porcellane cinesi, in quel suo alludere a qualcosa di doloroso di cui non si può parlare, come in Brooklyn Heights o in Giardini nascosti, dove di fatto parla - senza dirlo - della sua omosessualità). Ha fatto una fine triste, respinto dal bel mondo che adorava e incapace di terminare il suo ultimo libro su cui aveva già ricevuto lauti anticipi (la leggenda vuole invece che l'abbia finito e distrutto – mi sembra poco verosimile).























[non amo invece i plurielogiati scrittori americani di racconti: Cheever, Hemingway, Flannery O'Connor – orrore! - Hempel, D.F. Wallace, Lydia Davis, ma neanche Carver, troppo sentimentale senza i tagli di List. Mi sembrano stereotipati, falsi, sempre alla ricerca dell'effettaccio - e in fondo banali]

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