Quando nei tempi antichi completarono la via
Aurelia nel Levante ligure, fra le attuali Sestri Levante e Cavi si
trovarono ad affrontare il problema di discendere dalle rocche di
Sant'Anna, importante dislivello affacciato sul mare: il percorso che
ne risultò era troppo ripido, e con i carri si faceva fatica. Andò
avanti così per secoli, finché finalmente nel 1797 la Repubblica di
Genova decise di risolvere in modo definitivo l'antico problema. Fece
progettare una mulattiera con ampi tornanti, assunse lavoranti del
luogo che realizzassero a secco le opere d'arte necessarie per
l'attraversamento dei piccoli corsi d'acqua, stanziò 121.256 Lire di
allora. Bene.
Tempo qualche anno, arrivò Napoleone e
costruì la strada litoranea – dritta, senza dislivelli – facendo
una galleria dove c'erano le rocche. La mulattiera appena realizzata
divenne quindi subito inutile e venne abbandonata. Un problema durato
millecinquecento anni e passa, finalmente risolto: ma inutilmente.
Idem per le chiuse di Paderno d'Adda:
studiate da Leonardo, realizzate in parte (ma malamente) da Tibaldi,
completate infine dagli Austriaci nell'800, pochi anni prima che la
ferrovia le rendesse del tutto inutili (il trasporto via acqua
praticamente sparì). Idem le chiuse di Vizzola Ticino sul Naviglio
Grande, realizzate ma inutili. Idem il Naviglio Pavese, progettato
per secoli e realizzato quando non serviva più.
A volte insomma la soluzione di un
problema lungamente perseguito finisce per essere in qualcos'altro.
Nessun commento:
Posta un commento