C'è da chiedersi quanto la dichiarata
inconciliabilità fra comunismo e democrazie contenuta nella dottrina
Truman sia nei fatti o se sia stata anche ricercata.
La destalinizzazione di Khruščëv
è stata infatti ad esempio più volte ostacolata dagli americani,
con episodi tipo quello dell'aereo spia, che alla fine riportarono
alla ribalta i giovani stalinisti tipo Suslov che fermarono il
disgelo, l'apertura ai dissidenti, il cauto benessere dei cittadini.
Il cattivo era stato ricostituito, insomma.
Ma non si capisce bene se è per
l'ostinata paura e diffidenza delle forze reazionarie, se per un
bisogno innato di avere un avversario, o se invece più semplicemente
(e probabilmente) ha prevalso l'odio e il rancore degli oppressi
fuoriusciti (polacchi, russi bianchi, slovacchi, baltici, ecc.),
fuggiti dalla violenza della dittatura bolscevica. Forse insomma
hanno voluto fargli pagare quella violenza primigenia anche quando
hanno voluto superarla: non c'è stato per loro perdono o possibilità
di redenzione.
(e quindi anche la glasnost, che in
fondo è stata una rinuncia volontaria, è stata trasformata
propagandisticamente in una sconfitta – il mostro aveva perso. Il
mostro invece aveva rinunciato, che è diverso.
E se l'U-2 non fosse mai stato
abbattuto?)
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