venerdì 17 dicembre 2010

Rinunciare.

Primo grande pregio dell’alpinista: non mollare mai, non scoraggiarsi, insistere, caparbiamente, tenere duro, resistere.
Secondo grande pregio: capire quando è il caso di mollare, invece. Non per scoramento, ma proprio per calcolo razionale (cose che a volte non sono così facili da distinguere, è lì l’inghippo).
Un caso famoso è quello raccontato da Krakauer in Aria sottile: quell’alpinista svedese che partito in bici (in bici) dalla Svezia, si era fatta pedalando tutta l’Asia minore, e poi la Persia, e poi l’India fino a Kathmandu, e poi a piedi fino all’Everest, e poi era salito da solo, ed era arrivato fino a cento metri dalla vetta: dove aveva ritenuto opportuno rinunciare.
La cordata che era salita dopo di lui invece aveva insistito, ce l’aveva fatta, era arrivata in vetta: e si sa poi come è finita (dieci morti, compresi quelli più esperti).


(lo svedese poi ci ha ritentato, nei giorni successivi, e ce l’ha fatta)

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