Sul Tracciolino ricordavo perfettamente il grande ponte d’acqua con il troppo pieno scrosciante: bene, ci sono tornato e non c’è. Mica l’avranno tolto? O sono io che non l’ho visto? Avevo anche delle foto, ma non le trovo più.
E per salire al Marinelli in Valmalenco, ricordo benissimo l’epico sentiero dei “sette sospiri”: una salita che non finiva più, tutta tornanti sul ghiaione, e per premiarci poi i genitori ci avevano portato noi bambini a dormire al rifugio, quasi a tremila metri, la prima volta, un’emozione!
Bene, ci sono tornato, e non c’è nessun sentiero del “sette sospiri”, solo una piccolissima salita, cinque minuti. Ma se avevo anche la cartolina! Macché.
Ma mi chiedo: se è così per cose così semplici, se ci inganniamo così tanto su cose delle quali siamo così sicuri... e le cose della guerra? E le vicende del passato? Tutte inventate? (inconsapevolmente)
(la foto poi l’ho ritrovata, il ponte d’acqua c’è. E anche i “sette sospiri”, sono su Google Earth, ci eravamo fermati troppo indietro per via della neve. Tutto a posto.)
(Ma, a proposito: come fa Sebald, all'inizio di Vertigini, a interpretare in modo così sbagliato la posizione del forte di Bard? E' chiaro che è sul lato destro della valle, salendo, e quindi lo schizzo di Stendhal si riferisce a una persona che scende, non che sale. E poi, come fa a dire che a sinistra c'è il Resegone e più il là, oltre, il Rosa? Ma fa apposta e ci sta mettendo alla prova? Ci vuole introdurre al tema del disorientamento del libro? O è veramente disorientato?)
Nessun commento:
Posta un commento