domenica 14 febbraio 2010

La bocciofila.

Subito sotto la bocciofila, dove l’Aurelia sale, staccandosi per un tratto dalla ferrovia, c’è un pezzo di spiaggia meno noto e poco frequentato. Per questo è un punto di ritrovo di gente del luogo, gruppi di amici che anno dopo anno, da quando erano ragazzi ad oggi che lavorano e hanno i figli, ogni tanto si ritrovano lì. E anche adesso che sono diventati grandi, hanno mantenuto quei tipici modi delle compagnie giovanili: lo starsene sdraiati raggruppati, il pigro andazzo, le battute.
Li guardo e penso ai miei, di gruppi: forse il periodo che più ricordo con piacere. Gruppi che si sono spezzati: perché ognuno a un certo punto sembrava avesse qualche cosa di meglio da fare, altri posti più interessanti dove andare, nuovi amori che improvvisamente sbeffeggiavano quelli antichi. Ci siamo fatti del male da soli. Abbiamo buttato via con leggerezza i legami migliori, e tutto per l’autoaffermazione individuale. Siamo soli sulla spiaggia, adesso.


(forse meglio così?)

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