domenica 4 ottobre 2009

Esperienza

In un Comune, il piano regolatore ha destinato a zona agricola una serie di edifici residenziali esistenti e abitati. Un errore evidente. I proprietari hanno chiesto di cambiare la destinazione di piano regolatore, ma la cosa non va avanti. A un certo punto il Sindaco chiede di parlarmi, in quanto persona dotata di una certa esperienza. Devo andare a trovarlo da solo, senza prendere appuntamento dalla sua segretaria ufficiale, ma concordandolo con la segretaria privata. E poi, mentre parla, dicendomi che ci sono problemi politici all'interno della sua coalizione, che così la variante non può andare avanti, e che lui non ci può fare niente, su un foglietto scrive: “Euro”, me lo fa vedere e poi lo straccia in mille pezzettini.
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Per il riuso di un'importante area dismessa tutto era pronto: variante approvata, formato il consorzio dei proprietari, definito il progetto di massima, finanziata la quota di edilizia pubblica. Tutto però era stato improvvisamente bloccato dal Comune, non si capiva bene perché. Una rappresentanza dei proprietari si era precipitata furiosa a protestare. In corridoio, incontrarono il dirigente: venite da me? Ma voi forse non siete quelli che hanno ottenuto un finanziamento anche su quell'altra area? Bene, se volete portare a termine almeno quella, vi consiglio di tornarvene indietro. Un breve attimo di perplessità, poi girarono i tacchi e se ne andarono. L'area è ancora lì, abbandonata.

I carabinieri erano stati mandati a sequestrare la documentazione su uno scandalo edilizio, una zona di espansione individuata sul piano regolatore con la sigla C15.16. Per errore, avevano sequestrato invece i documenti della zona C16.15. Ebbene, anche lì c'erano dei problemi, ne è nata tutta una vicenda giudiziaria.

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