Due cervi escono assieme dalla foresta ed entrano in un campo gioco bimbi. Uno dei due si impiglia le corna nelle corde dell'altalena. Subito l'altro lo prende a cornate, fino ad ucciderlo.
Una musica wagneriana, e la balena e il suo piccolo appena nato fuggono dall'attacco delle orche marine. Il commento audio è rapido, eccitato e incalzante come la telecronaca di una partita di calcio: ecco, attaccano, non ce la può fare – di nuovo! colpiscono! ecco che vengono avanti, sì, è finita, il piccolo è separato dalla madre e viene sbranato vivo con grande entusiasmo del cronista.
Sulla vasta distesa di ghiaccio popolata da un’enorme colonia di pinguini, un giovane esemplare maschio baldanzoso si diverte ad infastidire un adulto: lo provoca, lo sfida, non smette neanche di fronte ai suoi ammonimenti. Ad un certo punto la misura è colma, adesso basta! e l’adulto attacca. Il giovane scappa subito strillando, ma l’adulto l’insegue beccandolo. Lo insegue per tutta la colonia, fra l’indifferenza degli altri; non smette mai di inseguirlo e di beccarlo, e il giovane continua a scappare strillando. Continua ad inseguirlo, non si ferma, e va avanti, diventa tardi, il giovane è oramai ridotto a un fagotto di sangue, ma continua a cercare di scappare e l’adulto continua ad inseguirlo, il giovane striscia urlando, ma l’adulto non demorde e lo becca, lo becca, lo becca finché muore, saccottino di piume insanguinate in mezzo ai buffi pinguini indifferenti.

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