domenica 28 agosto 2016

Ara Norenzayan

Grandi Dei

Tutte (o quasi) le civiltà umane sono state religiose. E quelle che non lo sono state – be’, qualche problema lo hanno avuto. Le religioni hanno avuto un importante ruolo in tanti aspetti risolutivi per lo sviluppo sociale, quali la fiducia nelle transazioni commerciali o il rispetto di leggi e istituzioni. Addirittura, dagli scavi di Göbekli Tepe sembrerebbe che la religione preceda (e forse generi) l'agricoltura, e non viceversa - come finora si era sempre pensato. Quindi, anche se personalmente possiamo avere qualche dubbio sulle credenze religiose, queste evidentemente toccano qualcosa di importante di come siamo fatti noi.
Il libro analizza gli aspetti in comune delle grandi religioni di successo. Sì, perché nuove religioni continuano a nascere (lo sapevate? più di duecento all’anno nei soli Stati Uniti), ma il più delle volte spariscono nel giro di pochi anni secondo uno schema classico: identificazione di un piccolo gruppo attorno a un maestro; ampliamento del gruppo; tensione fra integrazione e identità iniziale; rapida radicalizzazione e attesa di evento catartico; dissolvimento del gruppo (qualcosa insomma che ricorda un po’ anche certe formazioni politiche). Ma qualcuna ogni tanto ce la fa, tipo i Mormoni (che non sono cristiani) o religioni assurde tipo i “cargo cult” nati nelle isole del Pacifico a seguito degli aiuti alimentari portati dai marinai americani durante la seconda guerra mondiale agli isolani attoniti (e da quel giorno in attesa che l’evento miracoloso si ripeta). 
Quali sono allora questi fattori di successo? L’autore ha anche la cortesia di sintetizzarli in pochi principi, eccoli:

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