Grandi Dei
Tutte (o quasi) le civiltà umane sono
state religiose. E quelle che non lo sono state – be’, qualche
problema lo hanno avuto. Le religioni hanno avuto un importante ruolo
in tanti aspetti risolutivi per lo sviluppo sociale, quali la fiducia
nelle transazioni commerciali o il rispetto di leggi e istituzioni. Addirittura, dagli scavi di Göbekli Tepe sembrerebbe che la religione preceda (e forse generi) l'agricoltura, e non viceversa - come finora si era sempre pensato. Quindi, anche se personalmente possiamo avere qualche dubbio sulle
credenze religiose, queste evidentemente toccano qualcosa di
importante di come siamo fatti noi.
Il libro analizza gli aspetti in comune
delle grandi religioni di successo. Sì, perché nuove religioni
continuano a nascere (lo sapevate? più di duecento all’anno nei
soli Stati Uniti), ma il più delle volte spariscono nel giro di
pochi anni secondo uno schema classico: identificazione di un piccolo
gruppo attorno a un maestro; ampliamento del gruppo; tensione fra
integrazione e identità iniziale; rapida radicalizzazione e attesa
di evento catartico; dissolvimento del gruppo (qualcosa insomma che
ricorda un po’ anche certe formazioni politiche). Ma qualcuna ogni
tanto ce la fa, tipo i Mormoni (che non sono cristiani) o religioni
assurde tipo i “cargo cult” nati nelle isole del Pacifico a
seguito degli aiuti alimentari portati dai marinai americani durante
la seconda guerra mondiale agli isolani attoniti (e da quel giorno in
attesa che l’evento miracoloso si ripeta).
Quali sono allora questi fattori di
successo? L’autore ha anche la cortesia di sintetizzarli in pochi
principi, eccoli:
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