sabato 21 settembre 2024

I mitici anni Sessanta

Da piccola i suoi quando avevano troppo lavoro la mandavano nella cascina degli zii in campagna. Qui non c'era riscaldamento (era inverno) e il bagno era fuori casa. L'acqua la prendevano dal pozzo, spaccando prima lo strato di ghiaccio che c'era sopra con l'ascia. La zia lavava i panni a mano nel fiumiciattolo lì vicino, gelido (ma pulito). L'unico posto caldo era la cucina dove c'era la stufa economica che serviva anche per fare da mangiare; per scaldare i letti per dormire usavano i bracieri (il monaco, veniva chiamato). Ma tutto questo non nell'Ottocento, erano gli anni Sessanta.
Ma anche i miei (abitavamo in centro) hanno comprato il frigorifero solo quando avevo tre anni. Prima la mattina si andava dal lattaio appena apriva a comprare il latte per la colazione. Mio papà in ufficio doveva avere una segretaria a prendere le telefonate quando lui non c'era; e tre-quattro disegnatori a mettere giù in bella i progetti. La segretaria rideva e scherzava con i disegnatori, che le facevano le battutacce.
Adesso ovviamente non ho la segretaria. Ho invece due piccoli parallelepipedi neri che fanno lo stesso lavoro; e anche quello dei disegnatori. Ma non fanno le battute (e quando le fanno, non fanno ridere).


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