All'inizio sei uno che subisce. Il tuo
gruppo, il tuo popolo, la tua classe è oppressa e non può
ribellarsi; le prendi, le prendi e poi le prendi ancora; e quello
sembra il tuo destino.
Poi un giorno decidi che non deve succedere più. Che devi ribellarti. Che se ti provocano devi rispondere. Che devi organizzarti per difenderti.
Poi ecco che inizi a rispondere, colpo su colpo – magari non va sempre bene, ma va sempre meglio. Che fai la faccia cattiva. Che iniziano a temerti. Che stanno più attenti. Che ti organizzi sempre di più, che gli aspetti militari diventano sempre più importanti, nessuna provocazione passerà impunita, anzi adesso sei tu che attacchi, attacchi prima, devono imparare la lezione, ti devono rispettare, devono avere paura, devono mettersi in riga!
Fino a quando la faccia cattiva diventa un ceffo orrendo. I ragazzini ti guardano da lontano con orrore. Il mostro sei tu, adesso.
Poi un giorno decidi che non deve succedere più. Che devi ribellarti. Che se ti provocano devi rispondere. Che devi organizzarti per difenderti.
Poi ecco che inizi a rispondere, colpo su colpo – magari non va sempre bene, ma va sempre meglio. Che fai la faccia cattiva. Che iniziano a temerti. Che stanno più attenti. Che ti organizzi sempre di più, che gli aspetti militari diventano sempre più importanti, nessuna provocazione passerà impunita, anzi adesso sei tu che attacchi, attacchi prima, devono imparare la lezione, ti devono rispettare, devono avere paura, devono mettersi in riga!
Fino a quando la faccia cattiva diventa un ceffo orrendo. I ragazzini ti guardano da lontano con orrore. Il mostro sei tu, adesso.
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