giovedì 19 dicembre 2019

Manipolatore malinconico

Nella Tosca, quando lei cede al ricatto di Scarpia, le note che seguono sono "si-la-do". Così, mentre il pubblico ignorante si commuove, l'ascoltatore esperto coglie lo scherzo beffardo del musicista, allusivo della natura sessuale del ricatto.
L'aneddoto - un po' una triste goliardia da adolescente invecchiato - mostra bene il tormento contraddittorio di Puccini, diviso fra un certo cinismo manipolatore dei sentimenti del grande pubblico (che gli garantiva il successo) e la malinconia di chi in cuor suo aspirerebbe a qualcosa di meglio. Questa tensione fra menzogna e sentimento si coglie anche nella morte di Mimì (Toscanini diceva: se tutte le sartine che si commuovono sapessero che in realtà è una musica da ballo, solo rallentata! - ma è proprio lì il suo bello), e ancora di più nelle parole finali di Tosca: "È una commedia, lo so... Ma questa angoscia, eterna appare...": perché quell'angoscia è vera. Viene dalla finzione, ma è vera.


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