Suo padre – che faceva il geometra
allo IACP – era morto improvvisamente. La madre non lavorava (come
la maggior parte delle donne di allora), lui stava ancora facendo
l'istituto tecnico: come avrebbero potuto cavarsela? Ci pensarono i
colleghi del padre, che lo “assunsero” allo IACP, nel senso che
gli diedero una scrivania, un tecnigrafo e uno stipendio a fine mese
(detratto dalle loro buste paga), fino a quando non si sarebbe
diplomato alle serali.
E così andò avanti per un po'. Un
giorno ci fu un'ispezione: cosa ci fa qui quello lì? Subito a casa,
è irregolare. Ma intanto oramai stava per prendere il diploma, dopo
un po' ci fu un concorso in cui venne finalmente assunto, sempre come
geometra, è lui che me l'ha raccontato.
Irregolare, sì. Grosse aziende
pubbliche pubbliche – lo IACP è quello che costruiva le case
popolari - che venivano usate per coprire problemi sociali
assorbendoli nel loro corpaccione, sì. Origine delle distorsioni e
dei malfunzionamenti di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, sì.
Ma anche quanta maggiore umanità.
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