Era mio padre.
Raro esempio di letteratura italiana
recente dotata di una sua necessità.
Malgrado il nome, lo scrittore è milanese, grosso
modo coetaneo, liceo simile, zona simile (avremmo potuto conoscerci).
Scrive grossomodo sulla linea
Hamsun-Céline-Houellebecq, anche abbastanza sgradevole quindi, ma
badando a “le cose come stanno”.
Consiglio di non mollare la lettura,
che si potrebbe pensare non si capisca dove porti. A un certo punto
improvvisamente si capisce tutto, si capisce benissimo, oh se si
capisce.
Nessun commento:
Posta un commento