Sul certificato che viene rilasciato però c’è scritto: area
destinata a servizi comunali. Anzi, meglio, c’è scritto: “si certifica che, salvo errori, l’area è destinata a...”.
Bello quel “salvo errori”. E’ come se uno su una carta di
identità scrivesse: “salvo errori, questa persona si chiama...” tal dei tali.
Ora, capirei ancora nel caso di una carta di identità, il nome in fondo te l’ha
dato la tua mamma, potrebbero sbagliarsi, ma qui invece la destinazione
urbanistica l’hanno decisa loro, l’area è loro, non dovrebbero esserci errori.
E invece ci sono, l'area è residenziale, non a servizi. E poi, un’area a servizi, chi vuoi che te la compri? Glielo
si fa notare, e anziché emettere un nuovo certificato, se lo fanno restituire e
aggiungono in fondo una pecetta: “salvo errori, si certifica che l’area ha
destinazione residenziale”. Così sul certificato all’inizio c’è scritto
“destinata a servizi”, in fondo “residenza”, ma anche così, chi vuoi che te la compri, con
un’incertezza simile?
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