mercoledì 30 settembre 2009

La gnosi.

di Hans Jonas (SEI)

La gnosi è un po’ come il fratellino handicappato del cristianesimo: viene tenuto nascosto in una stanza, nessuno ne parla, ma somiglia tanto al suo fratello maggiore (così di successo!).
Hanno tanti punti in comune, si sono formati nello stesso periodo e negli stessi luoghi, e sono diversi principalmente in una cosa sola (ma sostanziale): la rivelazione (se cioè Dio abbia parlato direttamente agli uomini). Per la gnosi, Dio è nascosto (forse non è onnipotente, forse ha bisogno di noi), e di lui abbiamo solo un vago ricordo. Lo dobbiamo cercare, molto lontano, costruire un percorso per raggiungerlo. Il Dio del Mondo (o il Demiurgo: quello che governa affari, guerre, sesso, potere, e cose simili) è un altro; non vanno confusi.
Negli Atti degli Apostoli la gnosi è rappresentata (in modo un po’ deformato) da un certo Simon Mago, a suo tempo noto anche come “dottor faustus” (cioè felice); e che con questo nome ricompare alla fine del Cinquecento nel dramma Storia del dottor Faust, ben noto mago e negromante di Johann Spies, come malevolo rappresentante della ragione e del libero arbitrio (muore infatti bruciato dalle fiamme dell’inferno al grido di “Ach! Vernunft und Freier Will!"). Il nome ricompare poi nel Faust di Goethe e in Mann; (e, si parva licet, anche nelle canzoni di Battiato - tipo quella sugli angeli caduti - ci sono delle assonanze); molti temi sembrano poi ripresi dalle filosofie ribelliste e nell’esistenzialismo, come rappresentanti di quel fiume sotterraneo che rifiuta le regole del mondo e cerca una libertà che guarda ad altro .
Per questo, lo gnosticismo è particolarmente odiato dai ciellini (a cui piace La vita è sogno di Calderòn della Barca, brrrr!). Forse un buon motivo per esserne curiosi
.

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